Installazione Permanente
ENRICO MAGNANI
QUINTESSENCE
LNGS (Laboratori Nazionali del Gran Sasso)
INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare)
Assergi, L'Aquila
Un'installazione di Arte e Scienza per sviluppare e promuovere l'interazione tra il mondo dell'arte e quello della scienza per una nuova visione e comprensione del nostro universo
L'installazione permanente "Quintessence" dell'artista Enrico Magnani, promossa da e realizzata presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS), nasce per dare una rappresentazione artistica ad alcuni dei temi più misteriosi e affascinanti della fisica e della cosmologia contemporanea che vedono i LNGS come un'eccellenza a livello mondiale. "Quintessence" è un modo per avvicinare il grande pubblico, attraverso il linguaggio dell'arte, a questioni complesse e di difficile comprensione sull'origine dell'universo e della materia, nonché sulla vita e sul destino dell'uomo.
Un invito, inoltre, a considerare la scienza e l'arte come mondi che possono e devono interagire e influenzarsi a vicenda per l'evoluzione della conoscenza e della coscienza umana. Il mondo non è fatto di compartimenti stagni come un sottomarino: l'arte da una parte e la scienza dall'altra, il cervello destro da una parte e il cervello sinistro dall'altra; l'uomo armonioso non pone barriere e può beneficiare di tutto.
Wall No. 5 - Quintessence | Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Italy
Wall No. 1 - Quintessence-Earth | Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Italy
Wall No. 2 - Quintessence-Water | Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Italy
Wall No. 3 - Quintessence-Air | Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Italy
Wall No. 4 - Quintessence-Fire | Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Italy
In Aristotle's physics the celestial
bodies, above the sphere of the moon, are made up of a Quintessence of an
eternal and incorruptible nature. It is undoubtedly something superior, which
transcends, which goes beyond reality and earthly vision. It is the entity that
synthesizes the four elements, the perfect synthesis, the original idea, the
one, the god, the source. The four elements of Greek tradition cannot fail to
remind us of the four states of matter of which the universe is composed and
also the four fundamental forces of which man has long been seeking the
unification, that primary force from which all the others originate: poetically
we could say "a Quintessence". Perhaps we are not far off, three
forces have already been unified, but the great unification is not yet
complete. I wanted to title my installation "Quintessence" as a
message of hope for the achievement of one of the great scientific goals that
humanity has awaited for a long time. The strength of art and science lies in
the freedom and the ability to imagine something that may seem impossible to
realize immediately, but the vision provides the energy and the motivation
necessary to achieve the goal we set ourselves.
L’installazione permanente Quintessence si compone di
cinque parti che trovano una loro collocazione su cinque pareti distinte della
Divisione Ricerca dei LNGS. Esse rappresentano porzioni di universo con stelle,
supernove e pianeti. Le prime quattro pareti ospitano opere rettangolari (5 x
1,35 metri) associate ciascuna ad un elemento della tradizione ellenica e a una
delle quattro forze fondamentali (forza gravitazionale - Terra, forza nucleare
forte - Acqua, forza nucleare debole - Aria, forza elettromagnetica - Fuoco). Ogni elemento è rappresentato con i colori
archetipici della tradizione. La quinta parete ospita un’opera circolare (3
metri di diametro). In questa parete fa la sua comparsa un ente tanto
misterioso quanto affascinante: la materia oscura, teorizzata, ma mai rilevata
e qui rappresentata artisticamente da opere fosforescenti che al buio
risplendono cambiando completamente il loro aspetto. La fosforescenza diventa
metafora della materia oscura: nelle ordinarie condizioni in cui si guarda
un’opera non si vede, bisogna cambiare le condizioni, ovvero togliere la luce,
per rivelarla.
Il ciclo pittorico Supernova, al quale appartengono
le opere che ho creato per i LNGS, porta l’attenzione sullo spettacolare
fenomeno che può caratterizzare la fine della vita di una stella. Il materiale
rilasciato dall’esplosione è all’origine della formazione di nuovi corpi
celesti. La supernova diventa quindi un simbolo di morte, rinascita e ciclicità
dell’universo. Tutti i materiali di cui siamo costituiti sono stati prodotti
all’interno delle stelle collassate: siamo davvero “polvere di stelle”.
Ricordandoci che tutto è in tutto, la supernova lega il macrocosmo al
microcosmo, l’universo all’uomo, in un inno alla vita, alla sua complessità e
alla sua magia. Le opere sono tutte realizzate “a distanza“ con getti di aria e
acqua che muovono il colore sulla superficie pittorica ricoperta da un velo
d’acqua, sfruttando gli effetti fluidodinamici che, con tutti i limiti del
caso, riproducono ciò che su scala maggiore ritroviamo nelle esplosioni
stellari.
La MATERIA OSCURA
La fosforescenza come cambio di paradigma
Le opere presenti sulla quinta e ultima parete, appartengono
al ciclo pittorico Supernova Dark Matter e sono state realizzate con la
stessa tecnica della serie Supernova, ma sopra un fondo di pigmento
fosforescente i cui effetti pittorici, invisibili in presenza di luce, si
rivelano nell'oscurità. L'estetica delle opere al buio cambia in modo inaspettato
con l'apparizione di nuovi colori e nuove forme. In questo modo ho voluto
introdurre un aspetto che diventa metafora della materia oscura, questo ente
che oggi è diventato uno dei protagonisti nel mondo della ricerca scientifica,
ma che ancora nessuno è riuscito a catturare. Siamo abituati a usare la luce
per vedere le cose; la fosforescenza, al contrario, si vede togliendo la luce.
Il paradigma si capovolge. Emblema pittorico della complessità e relatività
dell'universo, un invito all'umiltà, ad affinare gli strumenti di indagine e a
spingere la conoscenza sempre oltre, oltrepassando le barriere investigative e
i pregiudizi che vincolano il pensiero.
Le COSTELLAZIONI
Astronomia e astrologia – Scienza e mito
Le costellazioni possono essere viste in modi completamente
diversi dall’astronomia e dall’astrologia. Esse non sono solo i corpi celesti
studiati dalla fisica e dalla cosmologia, ma anche entità mitologiche che
lasciano spazio alla fantasia e alla divinazione del destino dell’uomo. Questa
è la ragione che mi ha spinto a integrarle nella mia installazione che si
prefigge di far dialogare l’arte con la scienza. Ogni composizione che compare
sulle prime quattro pareti dell’installazione è associata a un elemento: Terra,
Acqua, Aria e Fuoco. Le dodici
costellazioni dello zodiaco nella tradizione sono anch’esse associate ai
quattro elementi. Nella prima parete, dedicata alla Terra, compaiono il Toro,
la Vergine e il Capricorno; nella seconda, dedicata all’Acqua, compaiono il
Cancro, lo Scorpione e i Pesci; nella terza, dedicata all’Aria, compaiono i
Gemelli, la Bilancia e l’Acquario; nella quarta, dedicata al Fuoco, compaiono
l’Ariete, il Leone e il Sagittario.
NEUTRINI
Inafferrabiliviaggiatori dell'universo
Quando ho cominciato a pensare all’allestimento degli spazi
dei LNGS una delle prime sfide che ho dovuto affrontare riguardava la
rappresentazione dei neutrini. Queste particelle che attraversano tutto ciò che
incontrano: lo spazio, le stelle e i pianeti, sono così leggere, inafferrabili
ed eteree che portarono Pauli a dire: “Ho fatto una cosa terribile, ho
ipotizzato l'esistenza di una particella che non può essere rilevata”. L’oro è
un colore prezioso, simbolo di ricchezza, elevazione e trascendenza. Sottili
linee rette dorate che originano dai corpi celesti e si lasciano catturare solo
in casi eccezionali sono la rappresentazione artistica che ho dato a questa
particella così preziosa.
Il cosmo non è soltanto popolato di stelle, ma anche di
pianeti, come la nostra Terra. La Terra è anch’essa una sorgente di neutrini, i
geoneutrini, creati nei decadimenti nucleari di alcuni elementi in essa
presenti. Inoltre gli esperimenti che studiano i neutrini sono collocati sotto
terra, sotto la roccia del Gran Sasso. Due buone ragioni per includere nella
mia composizione anche questi corpi celesti. Le opere che rappresentano i
pianeti sono state realizzate con argille che seccando creano spontaneamente un
cretto.
LA SEQUENZA DI Fibonacci
I numeri della bellezza della natura
La successione di Fibonacci: 0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21,
34, 55, 89... è probabilmente la
successione numerica più celebre. Perché? Perché se osserviamo la natura, se
“misuriamo” la natura, ci accorgiamo che spesso essa cela in modo molto
elegante questa sequenza numerica o qualcosa che da essa trae origine.
Matematica, biologia, arte e bellezza trovano nei numeri di Fibonacci una
perfetta sintesi. In esso si racchiude anche l’altrettanto celebre Sezione
Aurea (ϕ=1,618…) sulla
base della quale sono stati costruiti meravigliosi edifici e dipinti capolavori.
Nella creazione di Quintessence, la successione di Fibonacci è alla base
delle dimensioni e del numero di opere che ciascuna parete contiene. Per
questioni di composizione e di spazio, la scelta è stata la seguente: ho deciso
di creare una sola opera del diametro 89 cm, due opere del diametro di 55 cm,
tre opere di 34 cm e 5 opere di 21 cm. Inoltre, tutte le linee dorate che
attraversano lo spazio, rappresentazione artistica dei neutrini, hanno origine
da punti tutti proporzionali a 1,618... .
LE CITAZIONI
Le parole sono parte dell'opera
Le cinque pareti su cui si sviluppa Quintessence sono
accompagnate da una serie di citazioni di grandi uomini che hanno contribuito
all’evoluzione del genere umano attraverso le loro idee e le loro ricerche. Ho
selezionato queste particolari citazioni per non dimenticare quanto i giganti
della scienza avessero uno sguardo sulla realtà a 360 gradi, senza mai
escludere il mistero, l’intuizione, l’arte, la bellezza, la libertà di
pensiero, il sentimento di una unità superiore e il coraggio di infrangere i
vecchi paradigmi di fronte alla verità.