ENRICO MAGNANI

UN VIAGGIO NELLA METAFISICA

di Marilena Streit-Bianchi

L'esposizione virtuale di Enrico Magnani “Ascendent” di cui è curatrice Kerstin Petrick è una vera immersione metafisica.

Lo spettacolo, fin dall’inizio, è inscenato in un decoro futuristico di un bianco glaciale e minimalista. Potrebbe essere freddo, ma come nel film di Stanley Kubrick “2001: Odissea nello spazio”, la bellezza, il trascendente e l’arte pittorica ci trasportano in un viaggio carico di emozioni in cui il materiale si fonde con l’immateriale, la terra con il cosmo. L’artista, come un creatore di miti, rappresenta la manifestazione dell’universale umano in una continua ricerca e rappresentazione di realtà insite alla psiche, al cosmo e allo spirito. Dai dipinti si sprigiona un’energia vitale con la materia che nasce e rinasce nei suoi aspetti e colori più svariati e multiformi. Come corde in una struttura armonica essi sprigionano un rapido vibrato in cui immobilità e movimento si fondono e confondono in un caleidoscopio di colori e materia. Si naviga con il cursore in uno spazio al di fuori del tempo e dello spazio reale e a volontà si possono ammirare le singole opere facendosi così pervadere e offrendo alla mente e allo spirito il tempo di una indisturbata introspezione. La seconda sala è riservata alle questioni fondamentali che si pongono oggi alla fisica delle particelle e all’astrofisica: stringhe, materia oscura, multiversi e supernove. Il punto culminante di questo entusiasmante e particolare viaggio è il dipinto della supernova trasformato con animazione digitale: il caos come sorgente di creazione, di evoluzione: un nuovo possibile.